I prodotti che regala questa terra sono moltissimi e alcuni di questi sono forse meno noti ma regalano autentici viaggi sensoriali alla scoperta dei sapori tipici valtellinesi: www.valtellina.it/assaporiamo-la-valtellina
Il pane di segale
Lo si trova spesso
sulle tavole delle famiglie valtellinesi, ma anche in ristoranti e
alberghi del territorio. Il pane di segale fa parte della cultura e
delle abitudini alimentari del luogo già da diversi secoli (si
presume fosse noto in Valtellina già nel periodo compreso tra l'Età
del Rame e l'Età del Bronzo) e la sua coltura vanta una storia di
diversi secoli. La sua forma a ciambella è ideale per creare dei
panini croccanti da gustare in occasione di gite o escursioni fuori
porta; quale abbinamento migliore se non con della Bresaola della
Valtellina IGP, il tipico salume valtellinese dal gusto
inconfondibile?
La pesteda di Grosio
La pesteda rappresenta
il condimento aromatico tipico della tradizione gastronomica
valtellinese. Questo insaporitore viene realizzato con aglio, sale,
pepe, foglie di achillea nana e timo serpillo raccolto in Valgrosina,
la valle in cui è nata la pesteda. La preparazione è tuttora
segreta e viene custodita gelosamente dalle nonne di Grosio che la
tramandano solamente all’interno del nucleo familiare. Ogni
famiglia poi dà il suo tocco originale alla preparazione,
aggiungendo ingredienti che la rendono ancora più unica come vino,
brandy, grappa o bacche di ginepro. I valtellinesi amano aggiungere
la pesteda ai piatti classici della tradizione per dare ancora più
gusto e sapore: pizzoccheri, stufati e zuppe acquisteranno così una
marcia in più. Sempre a Grosio esiste la “Confraternita Amici
della Pestèda” che ogni anno organizza anima il borgo un concorso
per premiare “La Migliore Pestèda”.
Il violino di capra
Il violino di capra è,
insieme alla bresaola, uno degli affettati che più rappresentano la
Valtellina. Tipico della Vachiavenna, e in particolare della Valle
Spluga, dove riesce a preservare le sue qualità distintive grazie
alle condizioni climatiche della zona, il violino di capra viene
ricavato dalla spalla o dalla coscia di capre allevate in loco allo
stato semibrado. Il nome di questo salume deriva proprio dalla
maniera in cui viene affettato, quasi come se si stesse suonando il
violino e come se si desiderasse preparare gli ospiti a una vera e
propria melodia per il palato. Il consiglio è quello di gustarlo in
un crotto, i ristoranti tipici della Valchiavenna, e senza
particolari condimenti, per un viaggio sensoriale ancora più
autentico.
Il miele
Hanno mille gradazioni
di sapori e mille profumi, ognuno diverso dall’altro. Stiamo
parlando dei mieli della Valtellina che hanno ottenuto il prestigioso
Marchio Collettivo Geografico (MCG). Qui piccole realtà aziendali si
dedicano all’apicoltura da anni, dando vita a mieli davvero
peculiari: la bassa valle (dai 200 ai 1.000 metri) dà vita a
Millefiori di montagna e monoflorali di acacia, tiglio e castagno.
Sopra i 1.000 metri, invece, si ottengono i Millefiori di alta
montagna e il pregiatissimo monoflorale di rododendro.
Lo Scimudin
Oltre ai famosi Bitto
e Valtellina Casera utilizzati per i piatti della tradizione, c’è
un altro formaggio tanto buono quanto poco conosciuto e riconosciuto
del 2014 dalla Coldiretti con il marchio Bandiera del Gusto. Si
tratta dello scimudin, un formaggio a pasta molle di breve
stagionatura, tipico della zona di Bormio il cui nome in dialetto
significa formaggio. Ciò che lo caratterizza maggiormente è il suo
inconfondibile sapore di latte che lo rende dolce e delicato nel
gusto. Le persone del luogo consigliano di degustarlo da solo o con
un goccio di miele data la sua leggerezza oppure, in alternativa, con
insalate, verdure e frutta fresca ma non solo. Lo scimudin è
perfetto anche nella preparazione di risotti e salse.
Le birre artigianali
Lungo i 2500 Km di
muretti a secco nascono da uve di Nebbiolo i grandi vini
valtellinesi, rinomati in tutto il paese per la loro personalità. Ma
la Valtellina non produce solo vini rossi, bianchi e rosati. Per
tutto il territorio, da Dubino ad Aprica passando per Livigno, dove
viene prodotta la birra più alta d’Europa dal 2001, sono diffusi
birrifici artigiani, microbirrifici e aziende agricole che nel corso
degli anni hanno dato vita a birre originali prodotte con materie
prime locali. Ciò che caratterizza le birre della Valtellina è
senza dubbio la loro bontà, dovuta all’utilizzo dell’acqua del
territorio che nasce nelle sorgenti di alta quota e dà vita a un
prodotto dal gusto armonico e inconfondibile. Le birre valtellinesi
sono ideali da gustare da sole, magari in compagnia di amici, o
insieme ai piatti tipici della tradizione valtellinese per dare un
sapore originale al classico menu di montagna.
Per maggiori informazioni: www.valtellina.it