Siamo a Roma è il 1981 qui: il Professore Mario Tessandori viene ucciso con ben sette colpi di rivoltella da due sconosciuti nel cortile del’università, proprio sotto gli occhi di tutti; il professore muore tra le braccia di un suo amico e collega Lucio Astegno: passano poche settimane e anche quest’ultimo scompare nel nulla.
Sono passati degli anni e siamo nel 2011, qui Caterina e Barbara Astegno, che alla scomparsa del padre avevano sei e dodici anni, mettono in vendita la casa al mare di famiglia, che è ormai abbandonata da parecchio tempo. La casa è piena di ricordi che riportano ad un’infanzia che si è interrotta dopo la scomparsa del padre delle due donne, in un angolo ecco un vecchio telefono che è ancora attaccato ad una presa, un telefono a rotella che fa tantissima nostalgia soltanto guardandolo: Caterina solleva la cornetta e scopre che il segnale è ancora attivo, un fenomeno strano che non ha una spiegazione visto che la linea dovrebbe essere staccata, così per gioco prova a fare il numero dì casa loro quella di città di trent’anni fa, dall’altra parte lei sente squillare e risponde una bambina…
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