venerdì 20 luglio 2012

Rabat, nuovo sito dell’ Unesco

Lo scorso 2 Luglio, durante la 36esima Edizione del Comitato Unesco presso San Pietroburgo, è stata iscritta la splendida città di Rabat, nella  lista dei 26 nuovi siti che sono considerati Patrimoni Mondiali dell’Umanità; la capitale del Marocco ha avuto il titolo di capitale moderna e villa storica, patrimoni o condiviso.

Rabat si trova  ai bordi dell’Oceano Atlantico, e vi propone uno scenario autentico e moderno, che è il risultato di un dialogo fruttuoso tra il passato arabo-musulmano e il modernismo occidentale. Rabat include la “città nuova”, costruita tra il 1912 e gli Anni’30 sotto il Protettorato Francese, uno tra i più grandi e più ambiziosi progetti urbani del XX Secolo in Africa. La città nuova include la residenza reale, le amministrazioni coloniali, complessi residenziali e commerciali, il giardino d’Essais, oltre ad alcune parti più antiche, quali la Torre Hassan (risalente al 1.184) e le mura Almohadi. Altri siti della città hanno fatto si che Rabat fosse giudicata “esemplare” dal Comitato - che l’ha eletta senza passare ai voti – tra cui la medina, la Kasbah dei Oudayas e la necropoli di Chellah.

Le varie popolazioni che si sono insediate nella regione hanno fatto si che Rabat andasse ad arricchirsi proprio grazie alle differenti culture, andando ad integrare i caratteri principali sulla base dei quali si è andata a creare un’identità propria. In particolare, le arti pittoriche, le lingue, l’architettura e la letteratura testimoniano la fusione tra la cultura berbera, araba, andalusa ed europea.

Rabat va ad arricchire la lista dei siti culturali del Marocco che sono iscritti nel Partimonio Mondiale dell’UNESCO. Questa splendida  terra può, contare altre meraviglie che vengono tutelate dall’organizzazione delle Nazioni Unite tra cui le medine di Fès, di Marrakech, di Tétouan e di Essaouira; la Kasbah Aït Ben Haddou; le città di Meknès e di Mazagan El Jadida; e, non da ultimo, il sito archeologico di Volubilis e la piazza Jemaâ El Fna di Marrakech.

Per maggiori informazioni: www.whc.unesco.org - www.visitmarocco.com