Inaugurata
presso la Pinacoteca Comunale Casa Rusca di Locarno (Svizzera) la
mostra “Mario Botta. Spazio Sacro” visibile fino al 12 Agosto
2018 curato dallo Studio Mario Botta Architetti, con la direzione
scientifica di Rudy Chiappini.
La mostra si snoda tra le sale della Pinacoteca, oltre che al padiglione appositamente realizzato nel cortile esterno. Per la prima volta in assoluto vengono presentate le 22 architetture realizzate in differenti Paesi: Svizzera, Italia, Francia, Israele, Ucraina, Sud Corea e Cina. Si tratta di 18 edifici, 3 opere in corso di realizzazione e una proposta per una cappella all’aeroporto della Malpensa. Tutti i progetti sono documentati con modelli originali, disegni e gigantografie.
L' esposizione documenta e rappresenta la tipologia cara dell' Architetto, che in questi anni della sua brillante attività ha avuto diverse opportunità di confrontarsi con la dimensione del sacro, tanto da giungere ad affermare che “attraverso gli edifici di culto ho l’impressione di aver individuato le radici profonde dell’architettura stessa. I concetti di gravità, di soglia e di luce come generatrice dello spazio, il gioco delle proporzioni e l’andamento ritmico degli elementi costruttivi, fanno riscoprire all’architetto le ragioni primarie, di matrice in qualche modo sacra, dell’architettura stessa.”
Botta ha la capacità di sviluppare un linguaggio architettonico basato sullo studio delle forme primarie, dei volumi puri, della geometria elementare e dei materiali naturali. Una sfida importante da vincere per Botta è misurarsi con l’infinito attraverso elementi finiti, figure semplici che sono più facilmente distinguibili e in cui tutti si possono riconoscere.
Per Mario Botta - da sempre - “costruire è di per se un atto sacro, è una azione che trasforma una condizione di natura in una condizione di cultura; la storia dell’architettura è la storia di queste trasformazioni. Il bisogno che spinge l’uomo a confrontarsi con la dimensione dell’infinito è una necessità primordiale nella ricerca della bellezza che ha sempre accompagnato l’uomo nella costruzione del proprio spazio di vita. Per l’architetto penetrare forme espressive sconosciute nel tentativo di rispondere alle esigenze della casa di Dio, diviene anche un modo per ripensare la casa dell’uomo.”
L’esposizione è accompagnata da un catalogo illustrato, accompagnato da una introduzione di saggi critici (Salvatore Veca, Gianfranco Ravasi, Corrado Bologna, Pierluigi Panza, Giorgio Ciucci) e da una selezionata raccolta antologica a complemento di ogni capitolo.
Per Maggiori Informazioni: www.museocasarusca.ch
© Agenzia Book Fashion - Dario Raimondi
La mostra si snoda tra le sale della Pinacoteca, oltre che al padiglione appositamente realizzato nel cortile esterno. Per la prima volta in assoluto vengono presentate le 22 architetture realizzate in differenti Paesi: Svizzera, Italia, Francia, Israele, Ucraina, Sud Corea e Cina. Si tratta di 18 edifici, 3 opere in corso di realizzazione e una proposta per una cappella all’aeroporto della Malpensa. Tutti i progetti sono documentati con modelli originali, disegni e gigantografie.
L' esposizione documenta e rappresenta la tipologia cara dell' Architetto, che in questi anni della sua brillante attività ha avuto diverse opportunità di confrontarsi con la dimensione del sacro, tanto da giungere ad affermare che “attraverso gli edifici di culto ho l’impressione di aver individuato le radici profonde dell’architettura stessa. I concetti di gravità, di soglia e di luce come generatrice dello spazio, il gioco delle proporzioni e l’andamento ritmico degli elementi costruttivi, fanno riscoprire all’architetto le ragioni primarie, di matrice in qualche modo sacra, dell’architettura stessa.”
Botta ha la capacità di sviluppare un linguaggio architettonico basato sullo studio delle forme primarie, dei volumi puri, della geometria elementare e dei materiali naturali. Una sfida importante da vincere per Botta è misurarsi con l’infinito attraverso elementi finiti, figure semplici che sono più facilmente distinguibili e in cui tutti si possono riconoscere.
Per Mario Botta - da sempre - “costruire è di per se un atto sacro, è una azione che trasforma una condizione di natura in una condizione di cultura; la storia dell’architettura è la storia di queste trasformazioni. Il bisogno che spinge l’uomo a confrontarsi con la dimensione dell’infinito è una necessità primordiale nella ricerca della bellezza che ha sempre accompagnato l’uomo nella costruzione del proprio spazio di vita. Per l’architetto penetrare forme espressive sconosciute nel tentativo di rispondere alle esigenze della casa di Dio, diviene anche un modo per ripensare la casa dell’uomo.”
L’esposizione è accompagnata da un catalogo illustrato, accompagnato da una introduzione di saggi critici (Salvatore Veca, Gianfranco Ravasi, Corrado Bologna, Pierluigi Panza, Giorgio Ciucci) e da una selezionata raccolta antologica a complemento di ogni capitolo.
Per Maggiori Informazioni: www.museocasarusca.ch
© Agenzia Book Fashion - Dario Raimondi