venerdì 14 aprile 2017

Riedel, protagonista al 51° Vinitaly

Durante la degustazione "Etna e Barolo: due grandi terroir" organizzata a Vinitaly 2017 avvenuto lo scorso Martedì 11 Aprile presso il Palcoscenico Sicilia - spazio istituzionale voluto proprio dall'Assessorato Regionale Siciliano all'Agricoltura e dall’IRVO Sicilia - in collaborazione con il giornale online www.cronachedigusto.it e Collisioni Festival AgriRock, Riedel ha presentato a un pubblico selezionato di produttori e stampa il calice dedicato all’Etna Doc.

Quale occasione migliore per poter presentare la “novità”, visto che il calice dedicato al rosso etneo che corrisponde alla già famosa forma che Riedel anni fa - insieme con i vignaioli delle Langhe - elesse per il nebbiolo, ovvero il calice noto con il nome Nebbiolo/Pinot Noir.


Risale al 2013 il workshop rivolto ai produttori di nebbiolo che Riedel,con lo storico partner Angelo Gaja, ha organizzato a Serralunga D’Alba (CN) per poter eleggere il calice perfetto per il nobile vitigno delle Langhe. A ben tre anni di distanza, la stessa volontà di poter mettere a disposizione dei vignaioli, dei veri protagonisti della scena vinicola,lo strumento migliore per la degustazione dei propri vini, torna a gran voce anche in Sicilia.

A fine 2016, infatti, Georg J. Riedel ha ancora accompagnato noti produttori di Etna Doc, tra cui citiamo Benanti, Graci, Cottanera e Girolamo Russo, in due workshop - svolti in replica in due giornate e allestiti a Linguaglossa (CT) in collaborazione con Cronache di Gusto e Gaja Distribuzione - invitando gli ospiti a  degustare i propri vini (nerello mascalese) in 10 calici diversi, appositamente selezionati, e ad eleggere quello che, secondo loro, ne esprimesse al meglio il potenziale.

Il risultato è stato a dir poco sorprendente: i produttori hanno selezionato per il nerello mascalese il calice già usato per il nebbiolo, famoso ai fedelissimi del marchio austriaco. Per le sue caratteristiche, infatti, il vitigno è spesso avvicinato ai Pinot Noir della Borgogna o al nostro Barolo: forse un accostamento un po’ azzardato, ma sicuramente funzionale, dovuto al fatto che, seppur diversi, i due vini emergono per finezza ed eleganza e non, invece, per struttura e potenza come molti altri vini rossi italiani.

Riedel, tramite la costante organizzazione di degustazioni-seminari, educa il consumatore - circa 40mila persone all’anno - che può così verificare direttamente come forma, misura e persino colore del bicchiere abbiano effetti profondi sulla percezione olfattiva e gusto-olfattiva del vino. L’approccio di Georg J. Riedel - e del figlio Maximilian J. Riedel, 11^ generazione, dal 2013 alla guida dell’azienda familiare rispetto ai calici da degustazione è molto chiaro: funzionalità al primo posto, seguita poi dalla bellezza, attuata con incomparabile perfezione.

Per maggiori informazioni: www.riedel.com