Durante
la degustazione "Etna
e Barolo: due grandi terroir" organizzata
a Vinitaly 2017 avvenuto lo scorso Martedì 11 Aprile presso il
Palcoscenico Sicilia - spazio
istituzionale voluto proprio dall'Assessorato Regionale Siciliano
all'Agricoltura e dall’IRVO Sicilia - in collaborazione con il
giornale online www.cronachedigusto.it
e
Collisioni Festival AgriRock, Riedel ha presentato a un pubblico
selezionato di produttori e stampa il calice dedicato all’Etna Doc.
Quale occasione migliore per poter presentare la “novità”, visto che il calice dedicato al rosso etneo che corrisponde alla già famosa forma che Riedel anni fa - insieme con i vignaioli delle Langhe - elesse per il nebbiolo, ovvero il calice noto con il nome Nebbiolo/Pinot Noir.
Risale
al 2013 il workshop rivolto ai produttori di nebbiolo che Riedel,con
lo storico partner Angelo Gaja, ha organizzato a Serralunga D’Alba
(CN) per poter eleggere il calice perfetto per il nobile vitigno
delle Langhe. A ben tre anni di distanza, la stessa volontà di poter
mettere a disposizione dei vignaioli, dei veri protagonisti della
scena vinicola,lo strumento migliore per la degustazione dei propri
vini, torna a gran voce anche in Sicilia.
A
fine 2016, infatti, Georg J. Riedel ha ancora accompagnato noti
produttori di Etna Doc, tra cui citiamo Benanti, Graci, Cottanera e
Girolamo Russo, in due workshop - svolti in replica in due giornate
e allestiti a Linguaglossa (CT) in collaborazione con Cronache di
Gusto e Gaja Distribuzione - invitando gli ospiti a degustare
i propri vini (nerello mascalese) in 10 calici diversi, appositamente
selezionati, e ad eleggere quello che, secondo loro, ne esprimesse al
meglio il potenziale.
Il
risultato è stato a dir poco sorprendente: i produttori hanno
selezionato per il nerello mascalese il calice già usato per il
nebbiolo, famoso ai fedelissimi del marchio austriaco. Per le sue
caratteristiche, infatti, il vitigno è spesso avvicinato ai Pinot
Noir della Borgogna o al nostro Barolo: forse un accostamento un po’
azzardato, ma sicuramente funzionale, dovuto al fatto che, seppur
diversi, i due vini emergono per finezza ed eleganza e non, invece,
per struttura e potenza come molti altri vini rossi italiani.
Riedel,
tramite la costante organizzazione di degustazioni-seminari, educa il
consumatore - circa 40mila persone all’anno - che può così
verificare direttamente come forma, misura e persino colore del
bicchiere abbiano effetti profondi sulla percezione olfattiva e
gusto-olfattiva del vino. L’approccio di Georg J. Riedel - e del
figlio Maximilian J. Riedel, 11^ generazione, dal 2013 alla guida
dell’azienda familiare rispetto ai calici da degustazione è
molto chiaro: funzionalità al primo posto, seguita poi dalla
bellezza, attuata con incomparabile perfezione.
Per
maggiori informazioni: www.riedel.com