Alice deve ancora compiere 17 Anni, ed è una ragazza come tante, ma con una sfida quella di crescere; ha una sorella più piccola, un padre con cui parla decisamente poco, un fidanzato, le sue amiche che sono tutto il suo mondo, una madre che purtroppo è venuta a mancare, una grandissima assenza per Alice. Una serata in discoteca è per alice l’inizio di un’altra storia e di un’altra vita, in quanto la ragazza si ritrova in un letto di ospedale immobile con intorno a,lei delle presenze che lei sente lontane, ovattate; il suo corpo non risponde più a ogni suo comando, come non sente neanche le lacrime che sgorgano dai suoi occhi. Alice dovrà affrontare una realtà tutta nuova, fatta di sospensione, con ore che sembra non passino mai, con medici e infermiere che si alternano davanti al suo letto, delle ombre lontane e voci intorno a lei…
In questo stato comincia a percepire la presenza di suo padre che è sempre accanto a lei, non la lascia sola, avverte il suo amore, le sue parole piene di speranza, sente la sua sorellina che le legge ogni giorno le pagine del suo diario, fatto di tantissime giornate normali. Da quando Alice ha varcato questa sottile linea rossa, è un barlume di pensiero sperduto in una dimensione parallela alla sua, fuori dallo spazio e anche dal tempo; come Alice nel Paese delle Meraviglie, lei ha attraversato lo specchio e vaga senza scampo in una notte eterna aspettando una possibilità di tornare, qualunque essa sia…
Maria Pia Ammirati, scrittrice, giornalista e dirigente televisiva, ha esordito nel 1991 con Il vizio di scrivere, un saggio sul romanzo italiano degli Anni’80. Ha collaborato e collabora alle pagine culturali di giornali e riviste. Nel 2000 pubblica il suo primo romanzo, I cani portano via le donne sole (selezionato al Premio Strega). Nel 2005 esce Un caldo pomeriggio d’estate (Premio Grinzane-Cavour Calabria). Con il romanzo Se tu fossi qui (Cairo, 2010) ha vinto il Premio Selezione Campiello 2011, il Selezione Rapallo, e i premi Procida-Isola di Arturo- Elsa Morante, Basilicata, Vincenzo Padula e Città di Penne. Tra gli altri libri ricordiamo: Madamina: il catalogo è questo (1995), Femminile plurale: voci della poesia italiana dal 1968 al 2002 (2003).
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