La
Valtellina è un territorio che si estende per ben 120 Km, da est a
ovest, l’ideale per potersi far trasportare da emozioni dalle mille
sfaccettature e possibilità. Una palestra a cielo aperto anche alla
portata dei più piccoli, una natura tutta da vivere.
Un luogo dove i piccoli borghi raccontano la storia e il valore della tradizione artigianale e gastronomica. ANDAR A PALAZZO CON GUSTO Un’idea di vacanza per chi ha a disposizione alcuni giorni, è quella di sperimentate un viaggio nel “passato” tra le sale e i cortili dei palazzi storici valtellinesi, immersi in panoramici unici.
A
Chiavenna, dopo la consueta pausa invernale, il cinquecentesco
Palazzo Vertemate Franchi ha appena riaperto le sue porte al
pubblico. A partire dai fine settimana di marzo (dalle ore 10 alle 12
e dalle 14.30 alle 17.30) è possibile visitarlo e godere della
bellezza dei giardini e delle sue sale affrescate. Da Sabato 23 Marzo
fino al 3 Novembre 2019 il bellissimo Palazzo Vertemate sarà
visitabile tutti i giorni (dalle ore 10 alle 12 e dalle 14.30
Al
termine della visita, si potrà appagare il palato gustando le
prelibatezze valchiavennasche nei tipici Crotti, antiche cantine
naturali ampliate e diventate tipici ristoranti. Da non perdere la
brisaola, i tipici pizzoccheri chiavennaschi, i formaggi e i vini DOC
e DOCG.
Scendendo
verso Morbegno, in bassa Valtellina, merita una visita Palazzo
Malacrida, gioiello del Settecento, definito il più bel palazzo
veneziano fuori Venezia che si fa notare per la bellezza dei suoi
cicli pittorici. A monte del palazzo s’innalza il giardino
all’italiana, disposto su tre terrazze, dal quale la vista spazia
dal sottostante borgo di Morbegno all’opposta “Costiera dei
Cech”.
Anche
qui doverosa una tappa di gusto alla Bottega dei Fratelli Ciapponi,
facilmente riconoscibile dall’antica insegna “Drogheria -
Granaglie - Formaggi - Cordami”. Fondata nel 1883, nasconde un
retrobottega che sorprende per il suo susseguirsi di volte, colonne e
cantine dove sono conservati le forme di Bitto DOP d’annata, i
Valtellina Casera DOP, i salumi, i vini Valtellinesi e le grappe.
Percorrendo
la nuova SS38 si arriva a Teglio, uno splendido ed antico borgo
certificato “Città Slow” e patria del piatto principe della
Valtellina - il Pizzochero - la cui ricetta viene custodita
dall’omonima Accademia. Questo paese offre, oltre ai sapori della
tradizione, una grande varietà di testimonianze artistico-culturali.
Meritano una visita: Palazzo Besta, antica dimora cinquecentesca,
patrimonio dello Stato adibito ad uso museale. Il
cuore del palazzo è il magnifico cortile interno incorniciato da un
loggiato le cui pareti sono affrescate con scene raffiguranti
l’Eneide ed i medaglioni policromi dei padroni di casa
rinascimentale. Simbolo del paese e ineguagliabile punto panoramico è
la Torre “De li Beli Miri”, che è quanto rimane del castello
medioevale ricostruito sulle rovine di uno precedente di fondazione
romana.
Si
continua verso Tirano, a pochi chilometri dalla Svizzera, in cui si
viene accolti dalla Basilica della Madonna di Tirano, uno dei più
importanti luoghi religiosi della Valtellina, meta di pellegrinaggio
da tutta Europa. Il Santuario sorge infatti nel luogo dove, secondo
la tradizione, la Madonna apparve nel 1504 a Mario Omodei promettendo
la cessazione della peste qualora venisse costruito un tempio in suo
onore. In questa città dal 1 Aprile fino a fine Ottobre (da lunedì
a sabato dalle ore 10.00 alle 15.30) riapre il seicentesco Palazzo
Salis.
Questo
storico palazzo, dimora della nobile famiglia Salis von Zizers, già
governatori e podestà grigioni della Valtellina, oggi rappresenta un
patrimonio artistico e culturale straordinario. La visita dell’intero
palazzo si sviluppa lungo un circuito di 10 sale, magnificamente
affrescate e restaurate, che si affacciano sull’antica corte
rustica del ’500 denominata “Corte dei cavalli”. Tirano è
anche punto di partenza del Trenino Rosso del Bernina, patrimonio
UNESCO dal 2008 che porta fino a St. Moritz e da cui è possibile
ammirare i terrazzamenti, i vigneti e i ghiacciai perenni del
Bernina, in quanto il trenino si inerpica sulle montagne raggiungendo
la quota di 2.300 metri.
Un’esperienza
culturale che saprà conquistare anche i più piccoli è il Parco
delle Incisioni Rupestri che sorge tra Grosio e Grosotto. Lì le
antiche popolazioni hanno lasciato il segno del proprio passaggio,
incidendo sulla roccia oltre 5.000 raffigurazioni, databili tra la
fine del Neolitico e l'età del Ferro (I millennio a.C.). Numerosi
sono i temi raffigurati sulla Rupe Magna: dalle figure antropomorfe a
quelle di animali, dalle figure geometriche alle coppelle, fino ad
oggetti di vita quotidiana. Il simbolo indiscusso è l'incisione che
rappresenta un uomo armato di uno scudo rotondo e di una spada o
bastone.
Bormio,
come ogni anno a Pasqua si prepara per i “Pasquali”, un’antica
tradizione che pone le sue radici nella cultura contadina e religiosa
locale, arrivata fino ai giorni nostri. Una manifestazione unica nel
suo genere che vede sfilare lungo le vie del paese i Pasquali,
elaborate portantine a tema religioso, preparate dai giovani del
posto durante l’inverno, portate in spalla dai “pasqualisti”.
La sfilata viene accompagnata da donne, anziani e bambini, tutti in
costume tipico. Terminata la sfilata, i Pasquali resteranno in
esposizione in piazza del Kuerc fino al lunedì di Pasquetta.
Per
maggiori informazioni: www.valtellinaturismo.it