Con il
patrocinio di Sua Altezza Sheikh Mohamed Bin Zayed Al Nahyan,
Principe Ereditario di Abu Dhabi e Vice Comandante Supremo delle
Forze Armate degli Emirati Arabi Uniti, l’Ente del Turismo e della
Cultura di Abu Dhabi (TCA Abu Dhabi) ha celebrato l'apertura di The Creative Act: Performance.
Processo, Presenza esposta a Manarat al Saadiyat sull'isola di Saadiyat ad Abu Dhabi. Con opere di oltre 25 Artisti di diverse nazionalità e generazioni, la mostra esplora i relativi temi di performance, di processo, e presenza attraverso una varietà di mezzi espressivi. Aperta fino al 29 Luglio 2017, The Creative Actè la seconda grande mostra di opere della Collezione Guggenheim Abu Dhabi
SE Saif Saeed Ghobash,
Direttore Generale di TCA Abu Dhabi, ha commentato: "The
Creative Act offre una prospettiva transculturale sulla prospettiva
dell'arte contemporanea, mettendo in evidenza le interconnessioni tra
gli artisti che lavorano in vari luoghi del mondo dal 1960. Le opere
rivelano fonti comuni di ispirazione, linee di influenza e contributi
distintivi. Due commissioni presenti in mostra riflettono l'impegno
del Guggenheim Abu Dhabi a sostenere la produzione di nuove opere di
artisti viventi. Questa mostra segna, non solo il passo successivo
per il Guggenheim Abu Dhabi, ma anche l'istituzione del ruolo futuro
del museo di incoraggiare, ispirare e informare. Solo attraverso
l'interazione diretta con opere d'arte, temi, professionisti creativi
e artisti possiamo fornire alle generazioni future un insieme a tutto
tondo di strumenti attraverso i quali comprendere lo sviluppo
dell’espressione artistica.”
I tre temi della mostra,
distinti ma interconnessi danno un quadro che raggruppa molti artisti
che esplorano più di un tema: Le Performance possono essere
rappresentate in varie forme: in un dato momento e luogo e rimanere
poi sotto forma di registrazioni e documenti, servendo essenzialmente
da strumenti per la creazione di oggetti separati. The Creative
Act presenta esempi che mettono in risalto l’atto della creazione,
il quale è caratterizzato da fotografie, disegni, video, sculture e
documenti archivistici che vivacizzano la metodologia, l’ispirazione
e anche l’innovazione degli artisti coinvolti. Una selezione di
fotografie documentano le performance degli Anni’ 80 del famoso
artista emiratino Hassan Sharif, realizzate sia a Londra che Dubai.
La sua pratica concettuale, sperimentale e performativa ha fortemente
influenzato le generazioni successive di artisti negli Emirati, come
ad esempio Mohammed Kazem, presente in The Creative Act.
Molte delle opere d'arte
all’interno permettono di comprendere il Processo con sui sono
state realizzate. Un'opera fondamentale dentro questa sezione è
di Anish Kapoor My Red Homeland (2003), un'installazione scultorea
monumentale che è composto da quasi venticinque tonnellate di cera
rossa con un braccio meccanico che circumnavigala
piattaforma,alterando la superficie mentre lavora il materiale. Opere
pionieristiche degli Anni’ 60 di artisti come Rasheed Araeen, Julio
Le Parc, Niki de Saint Phalle, Jean Tinguely, Günther Uecker, e
Jacques Villeglé, celebri per aver sviluppato degli approcci
sperimentali che comportano l’uso di tecniche apparentemente
distruttive e materiali della vita quotidiana per esprimere il loro
punto di vista sulla società contemporanea.
Il tema della Presenza
umana è evidenziato tramite la partecipazione
dell’artista o di altri soggetti nelle opere d’arte, ma anche
dalle tracce visibili degli atti fisici compiuti per poterle
realizzarle. Dipinti di artisti affiliati alla Gutai Art
Association (1954-1972) tra cui Motonaga Sadamasa, Shiraga Kazuo,
e Tanaka Atsuko vano ad illustrare in maniera perfetta questo
aspetto. Le video installazioni di Susan Hefuna e Anri Sala
analizzano le somiglianze tra la coreografia
della danza e i movimenti quotidiani delle persone. Autobiography
(03-07) (2007), una serie di quaranta fotografie e un video,
rappresentano le performance dell'artista emiratino Ebtisam Abdulaziz
nei vari spazi pubblici a Sharjah ed esamina il complesso rapporto
tra identità sociali e personali.
Richard Armstrong,
Direttore del Museo e della Fondazione Solomon R. Guggenheim, ha
commentato: "The Creative Act mette in luce la complessità, la
poesia e il potere dello spirito umano. La mostra riflette anche la
nostra comprensione condivisa della necessità vitale di scambio
globale, al centro del progetto Guggenheim Abu Dhabi. La Fondazione
Solomon R. Guggenheim è orgogliosa di lavorare con Abu Dhabi Tourism
& Culture Authority per realizzare questa mostra che celebra la
considerevole conoscenza alla base della collezione Guggenheim Abu
Dhabi e il potenziale catalizzatore del futuro come aggiunta vitale
al paesaggio culturale della regione e del mondo."
In linea con l'impegno
del Guggenheim Abu Dhabi di poter sostenere il lavoro originale degli
artisti viventi, TCA Abu Dhabi ha commissionato artisti come Ramin
Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian per poter creare
un'installazione ispirata ai temi centrali di The Creative Act.
Another Happy Day è un’altra installazione immersiva con delle
opere commissionate a vari artisti, che, come per la collezione
Guggenheim Abu Dhabi, analizza la natura del processo artistico
creativo, invitando i visitatori ad essere attivi e impegnati. Questo
progetto, insieme alle fotografie di Tarek Al-Ghoussein, parte della
collezione commissionata da TCA Abu Dhabi per Guggenheim Abu Dhabi,
offre una connessione tra passato, presente e futuro nel nostro
tempo.
Per
maggiori informazioni: www.visitabudhabi.ae/it
